
Tra le tecniche meno appariscenti ma altamente efficaci del judo classico, Ko Soto Gake (小外掛け) rivela l’eleganza discreta della strategia e della precisione. Conosciuta come “piccolo agganciamento esterno”, questa Ashi-Waza si distingue per il suo uso tattico e la sua sobrietà, caratteristiche che ne fanno una scelta intelligente per chi pratica un judo essenziale e mirato.
Etimologia e pronuncia
Il nome giapponese Ko Soto Gake si compone di:
- Ko (小) → “piccolo”
- Soto (外) → “esterno”
- Gake (掛け) → da kakeru, “agganciare”, “appendere”
La pronuncia corretta è Ko Sòto Gaké, con l’accento tonico sull’ultima sillaba. Il nome descrive in modo diretto il principio tecnico: si aggancia esternamente il piede o la gamba dell’avversario, in un movimento piccolo ma determinante.
Classificazione tecnica
Ko Soto Gake è una tecnica di gamba (Ashi-Waza), appartenente al 3° gruppo del Go-Kyo no Waza (Dai-San-Kyo), dove è classificata come 10ª tecnica.
È spesso confusa con Ko Soto Gari (piccola falciata esterna), ma se ne distingue per un dettaglio fondamentale:
- In Ko Soto Gake, si aggancia il piede (senza falciare).
- In Ko Soto Gari, si falcia con il piede (senza agganciare).
Esecuzione: Kuzushi, Tsukuri, Kake
Kuzushi (squilibrio)
Tori invita Uke ad avanzare con il piede destro tramite una trazione alla manica e un passo indietro col piede sinistro. Uke, reagendo, carica il peso sul tallone destro: è il momento ideale per l’aggancio.
Tsukuri (preparazione)
Tori porta il piede destro dietro quello sinistro e lo spinge lateralmente verso l’esterno con un movimento circolare. La mano destra solleva, la sinistra tira verso il basso, amplificando lo squilibrio.
Kake (esecuzione)
Con il piede sinistro, Tori aggancia il tallone destro di Uke da dietro, tirando con tutto il corpo. La caduta di Uke è netta e diretta all’indietro, spesso inattesa.
Caratteristiche chiave per l’esecuzione
Perché Ko Soto Gake sia efficace, occorrono:
- Tempismo assoluto, per cogliere il momento in cui Uke carica il peso sulla gamba.
- Kuzushi deciso, con buona azione delle braccia.
- Azione morbida ma sicura del piede, che aggancia senza sbilanciare Tori.
- Controllo dell’asse verticale, per non cadere con l’avversario.
Questa tecnica, pur semplice, richiede sensibilità e decisione: si rivela più efficace in atleti dotati di buona forza negli arti inferiori e ottimo senso del tempo.
Applicazioni tattiche
Momenti ideali
- Quando Uke avanza con il piede destro.
- In caso di resistenza passiva o immobilismo, per destabilizzare.
- In transizione da tecniche più ampie, quando l’avversario cerca di riorganizzarsi.
Situazioni di guardia
- In Ai Yotsu (guardia uguale), è perfetta per interrompere le fasi statiche.
- In Kenka Yotsu (guardia opposta), può sorprendere in un momento di pressione.
Combinazioni (Renraku-Waza)
Ko Soto Gake si abbina perfettamente a:
- Migi Ko Soto Gake → Migi Tani Otoshi (谷落とし): quando Uke indietreggia.
- Migi Ko Soto Gake → Hidari Ashi Guruma (足車): se Uke evita lateralmente l’aggancio.
- Migi Ko Soto Gake → Hidari Hane Goshi (跳腰): sfruttando il passo indietro di Uke per passare a un colpo d’anca.
Contrattacchi (Kaeshi-Waza)
Un contrattacco comune è:
- Uchi Mata (内股): se Tori si sbilancia troppo in avanti o scopre il fianco sinistro, Uke può girare rapidamente e falciare internamente.
Inquadramento storico
Ko Soto Gake non fu inizialmente inserita nel Go-Kyo del 1895 perché considerata una variante di Ko Soto Gari. Solo nella revisione del 1920 fu riconosciuta come tecnica autonoma, e nella versione del 1982 venne ufficialmente inserita come Ashi-Waza del 3° principio, al 10º posto.
La sua distinzione tecnica si basa su un dettaglio raffinato:
- De Ashi Barai (出足払) → spazzata prima dell’appoggio;
- Ko Soto Gari (小外刈) → falciata a piede appoggiato;
- Ko Soto Gake (小外掛) → aggancio su piede carico in movimento.
Queste sottili differenze dimostrano quanto il judo premi la sensibilità, più ancora della forza.
Conclusione
Ko Soto Gake è la dimostrazione che nel judo non esistono solo le tecniche spettacolari, ma anche quelle silenziose ed efficaci. Tecnica di “piccola attitudine”, Ko Soto Gake è la metafora di un’azione che, sebbene contenuta nella forma, è potente nell’effetto. Incarna alla perfezione lo spirito del judo: agire nel momento giusto, con la tecnica giusta, per trasformare un dettaglio in una vittoria.