
Nel raffinato repertorio del judo, poche tecniche incarnano la sintesi di eleganza ed efficacia quanto il Tsurikomi Goshi (釣込腰). Questa proiezione d’anca, tanto potente quanto armoniosa, rappresenta un capolavoro tecnico della scuola giapponese, radicata profondamente nella visione educativa e strategica del Maestro Jigoro Kano. Sebbene meno diffusa di altre tecniche più popolari, il Tsurikomi Goshi conserva un’aura di purezza e classicità che lo rende uno degli esempi più brillanti della filosofia del “massimo risultato con il minimo sforzo”.
Etimologia e pronuncia della tecnica
Il nome Tsurikomi Goshi è composto da tre elementi giapponesi:
- Tsuri (釣り): “pescare” o “tirare verso l’alto”, indica il movimento di trazione con il braccio destro.
- Komi (込み): “verso l’interno”, suggerisce l’azione di coinvolgimento o avvolgimento dell’avversario verso il proprio centro.
- Goshi (腰), pronuncia alternativa di koshi (腰): “anca”. Come in molte parole giapponesi, la consonante iniziale può subire una variazione fonetica (rendaku), da k a g, come accade anche in harai → barai.
La tecnica può quindi essere interpretata come: proiezione d’anca tramite trazione e avvolgimento.
Classificazione tecnica e contesto nel Go-Kyo
Il Tsurikomi Goshi appartiene alla categoria delle Koshi-waza (tecniche d’anca). È inserito nel terzo gruppo (Dai Sankyō) del Gokyō no Waza, sistema codificato dal Kodokan per l’insegnamento sistematico del judo. Inizialmente classificata all’ottavo posto del quinto principio (1895), è stata in seguito spostata nel secondo principio, fino a trovare collocazione definitiva nel terzo gruppo, come terza tecnica del gruppo stesso.
Questa evoluzione ne conferma il valore come tecnica di base, pur nella sua apparente complessità.
Esecuzione tecnica: Kuzushi, Tsukuri, Kake
Kuzushi (崩し) – Squilibrio
L’azione inizia con uno squilibrio diagonale in avanti dell’avversario (uke), ottenuto grazie alla combinazione sinergica tra la trazione della manica e la spinta del bavero. È essenziale che uke venga portato sulle punte dei piedi, con il baricentro leggermente proiettato in avanti.
Tsukuri (作り) – Preparazione
Tori ruota sull’avampiede destro (se si esegue a destra), flette le ginocchia e inserisce l’anca oltre la linea centrale dell’avversario, mantenendo un contatto stretto. Il braccio sinistro spinge verso l’alto, mentre quello destro avvolge uke nella rotazione.
Kake (掛け) – Esecuzione
Il momento culminante: tori estende le gambe, ruotando con decisione e proiettando uke sull’anca, sfruttando il movimento a leva e l’inerzia generata dallo squilibrio. La proiezione avviene con grande fluidità e controllo.
Fondamentali per un’esecuzione corretta
Il Tsurikomi Goshi richiede una sensibilità raffinata. Tra i principi fondamentali:
- Tempismo (timing): anticipare la reazione dell’avversario è cruciale per rompere l’equilibrio al momento giusto.
- Contatto aderente: il bacino di tori deve “abbracciare” uke, senza lasciare spazi vuoti.
- Equilibrio e rilassamento: la tecnica non può essere forzata. La tensione muscolare eccessiva ne compromette l’efficacia.
- Stabilità sugli avampiedi: il movimento parte dal suolo, attraverso una base solida.
Applicazioni tattiche e contesto strategico
Il Tsurikomi Goshi è ideale in diverse situazioni:
- Attacco frontale: quando uke avanza con il piede destro.
- In Ai Yotsu (同じ組手): entrambi con guardia destra o sinistra, l’ingresso è più diretto.
- In Kenka Yotsu (喧嘩四つ): guardie opposte, la tecnica si adatta con variazioni nella presa e nella rotazione.
- Contro avversari più alti: perfetto per judoka di statura più bassa, che possono sfruttare l’anca come perno di leva.
Combinazioni e contrattacchi
Tra le combinazioni possibili (Renraku-waza):
- Tsurikomi Goshi → Hiza Guruma (膝車): se uke resiste spostando il peso indietro.
- Tsurikomi Goshi → Ko Soto Gake (小外掛け): se uke cerca di evitare la rotazione spostando il piede all’indietro.
Tra i contrattacchi (Kaeshi-waza):
- Tani Otoshi (谷落し): uke può contrattaccare bloccando l’anca di tori e spostando la gamba sinistra dietro, eseguendo una caduta laterale.
Una tecnica, una filosofia
Il Tsurikomi Goshi non è solo una proiezione: è un’espressione profonda della filosofia del judo. Ogni fase della tecnica – dalla percezione dello squilibrio alla finalizzazione armoniosa – incarna i principi del Seiryoku Zen’yō (精力善用 – uso ottimale dell’energia) e del Jita Kyōei (自他共栄 – mutua prosperità).
In un’epoca dominata dalla forza bruta, riscoprire il Tsurikomi Goshi significa riaffermare l’eleganza dell’efficienza, la nobiltà del gesto tecnico e la bellezza della disciplina interiore.