judo

Tsurikomi Goshi: la proiezione d’anca che unisce tecnica, sensibilità e maestria

Tsurikomi Goshi: la proiezione d’anca che unisce tecnica, sensibilità e maestria

Nel raffinato repertorio del judo, poche tecniche incarnano la sintesi di eleganza ed efficacia quanto il Tsurikomi Goshi (釣込腰). Questa proiezione d’anca, tanto potente quanto armoniosa, rappresenta un capolavoro tecnico della scuola giapponese, radicata profondamente nella visione educativa e strategica del Maestro Jigoro Kano. Sebbene meno diffusa di altre tecniche più popolari, il Tsurikomi Goshi […]

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Tai Otoshi: l’arte del far precipitare dall'avversario

Tai Otoshi: l’arte del far precipitare dall’avversario

Etimologia e significato Il termine giapponese Tai Otoshi (体落) si compone di due kanji: 「体」(tai), che significa “corpo”, e 「落」(otoshi), forma derivata dal verbo otosu, cioè “far cadere”. La pronuncia corretta è “tai otoshi” – con una “t” nitida e la “i” finale leggermente attenuata – e significa letteralmente “caduta del corpo”. Non si registrano

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Okuri Ashi Barai: la spazzata che incarna l’eleganza del Judo

Tra le tecniche di proiezione più raffinate e dinamiche del judo, Okuri Ashi Barai si distingue per la sua leggerezza apparente, capace di generare un’efficacia sorprendente. Una spazzata laterale dei piedi che, se ben eseguita, rivela tutta la profondità del principio del massimo risultato con il minimo sforzo (Seiryoku Zen’yō). Questo articolo si propone di

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Koshi Guruma: l’eleganza della proiezione a ruota nel Judo

Koshi Guruma: l’eleganza della proiezione a ruota nel Judo

Nel vasto repertorio delle tecniche di proiezione del judo, Koshi Guruma rappresenta una raffinata espressione del principio dell’armonia tra corpo e mente, una sintesi esemplare tra potenza controllata e sensibilità tattile. Questa tecnica, la cui esecuzione evoca il movimento circolare di una ruota, è un’antica eredità del jujutsu, oggi poco usata ma tutt’altro che priva

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Ko Uchi Gari: la piccola falciata interna

Ko Uchi Gari (小内刈), pronunciato kò ùchi gàri, è una delle gemme più sottili e intelligenti del repertorio judoistico. In lingua giapponese, “Ko” (小) significa “piccolo”, “Uchi” (内) “interno”, e “Gari” (刈り) “falciata”. Come spesso avviene nella fonetica giapponese applicata alle arti marziali, il termine “gari” deriva dal verbo “karu” (刈る, falciare), che subisce una

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O Uchi Gari: l’eleganza dell’efficacia nel cuore del Judo

O Uchi Gari: l’eleganza dell’efficacia nel cuore del Judo

Tra le tecniche più iconiche e versatili del judo classico, O Uchi Gari (大内刈) rappresenta un perfetto equilibrio tra semplicità formale e profondità tattica. La sua esecuzione, apparentemente lineare, cela un mondo di sensibilità, tempismo e connessione con l’avversario, incarnando in modo cristallino la filosofia del judo: massimo risultato con il minimo sforzo. Etimologia e

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Uki Goshi

Uki Goshi: la tecnica prediletta del fondatore del Judo, Jigoro Kano

Tra le proiezioni più raffinate e concettualmente pure del Judo, Uki Goshi (浮腰) – l’“anca fluttuante” – si distingue per la sua eleganza tecnica, per la profondità del gesto e per la fedeltà assoluta ai principi filosofici che governano quest’arte marziale. Si tratta di una tecnica apparentemente semplice, ma che cela un mondo di sensibilità,

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Hiza Guruma: quando il ginocchio diventa un perno armonico

Nel raffinato vocabolario tecnico del judo, poche tecniche racchiudono l’equilibrio tra delicatezza e incisività come Hiza-Guruma (膝車), letteralmente “ruota del ginocchio”. Il nome stesso — composto da hiza (膝, ginocchio) e guruma (車, ruota) — evoca l’immagine di un perno attorno al quale il corpo dell’avversario viene guidato, con naturalezza, a cadere. È un’immagine di

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